domenica 5 maggio 2013

ELETTRICITA' DALLE PIANTE

In un interessante articolo, Euronews spiega un progetto per ottenere elettricità dalle piante. Il progetto è ancora in fase embrionale e la quantità di energia prodotta è ancora molto piccola ma è un inizio che potrà avere sviluppi interessanti ed è un sistema naturale ed ecologico per ottenere energia elettrica, e soprattutto è una fonte rinnovabile.



Il progetto è stato brevettato già nel 2007 dall’Università di Wageningen nei Paesi Bassi.

Il procedimento con cui si ottiene l'elettricità si chiama Cella a Combustibile microbico-vegetale (Plant-Microbial Fuel Cell) ed è in grado di generare energia elettrica dalla naturale interazione tra radici delle piante e batteri del suolo.

Ecco come Euronews spiega il funzionamento: "La materia organica emessa dalle radici con la fotosintesi subisce un processo di degradazione per l’azione dei batteri, che provoca il rilascio di elettroni.
I ricercatori hanno messo un elettrodo vicino ai batteri, tramite la differenza di potenziale così creata si genera energia elettrica."
Gli stessi studiosi del progetto ammettono che attualmente i pannelli solari fotovoltaici producono più energia per metro quadrato ma sperano di poter migliorare molto questa tecnologia. Ma un fattore importante di questo progetto è che negli stessi spazi si possono produrre si alimenti che energia elettrica senza "rubare" suolo importante all'agricoltura come spesso avviene purtroppo negli impianti fotovoltaici.
Quindi cibo ed energia per venire incontro all'ecologia.

1 commento:

  1. Una volta ho fatto un gioco di ruolo dove c'erano delle mangrovie che erano delle enormi "pile" viventi. E' un sogno vedere questo progetto che prende vita nella realtà!

    Comunque spezzo una lancia anche in favore del fotovoltaico. D'altronde la mia azienda Tech BSA si occupa di inverter fotovoltaici e qualcosina la so. Di sicuro non è sensato estirpare piante per piantare pannelli, ma una tecnica sensata è quella di sistemare i pannelli fotovoltaici sui campi lasciati incolti per far recuperare il terreno, oppure su strutture protettive che si integrino con l'ambiente rurale, senza stravolgerlo e cambiarne le finalità.

    Ad ogni modo anche se queste piante facessero meno energia del fotovoltaico, sommando le due cose, la ricerca di energia alternativa, ne riceverebbe comunque un bene.

    RispondiElimina